di Danilo GALDINO
L’ultima moda del momento che impazza sui social network si chiama 10 years challenge. Consiste nel mettere a confronto un’immagine del 2009 e una di questi giorni, per comparare i vari cambiamenti avvenuti nel corso del decennio.
“Il tempo è spesso puntuale nel farci capire molte cose in ritardo…”
Assorbiti da mille stati d’animo e sentimenti contrastanti, non ci rendiamo conto che il tempo scorre impietoso e che la realtà che qualcuno vuole farci credere, è tanto diversa da ciò che invece si continua a vivere giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Da un’alba al tramonto, si arriva a cambiare l’anno sulle agende, i temi, gli assegni, per chi vive senza mai poter esultare un anno è un secolo, 365 croci sul calendario e sul cuore, e se le mortificazioni, i dolori, le sconfitte e le delusioni, continuano a sommarsi di anno in anno, la frustrazione e la rabbia emergono prepotentemente in qualsiasi occasione, portando a comportamenti ridicoli, che sfiorano l’assurdo ed il paradosso. Dopo dieci anni passati a guardare gli altri festeggiare, diventano quasi abitudine i fallimenti e le sconfitte.
Il 24 maggio 2008 è stato l’ultimo giorno in cui gli altri hanno festeggiato un trofeo vinto, in quel periodo il mondo non era come adesso per vari motivi.
Quando al termine di quella Coppa Italia vinta con l’Inter, Rossella Sensi “Bla bla bla” veniva presa in braccio e portata in trionfo dai suoi ragazzi sotto la Curva, ancora non si potevano fare post celebrativi e pubblicare foto ricordo. Sì perché i social network si iniziavano ad affacciare nel nostro paese e non avevano ancora preso piede come adesso. Quando Francesco alzó uno dei suoi rari trofei al cielo, nessun familiare, amico o tifoso, poteva filmarlo con il proprio telefono e inviare quel momento di gioia a tutti, semplicemente perché l’IPhone è gli smartphone ancora non erano nelle mani di tutti e whastapp non era ancora stato inventato.
Dieci anni sono tanti, chiunque di noi si sofferma a pensare a dieci anni prima, viene travolto dalla malinconia, dai rimpianti e dalla consapevolezza che la giovinezza sfugge via, senza rendercene conto. Guardando foto di dieci anni prima, nella testa di tanti, rimbomba la voce del compianto Angelo Bernabucci che fa capire come ci si sente ad essere un Fabris: “Guardate com’eri? Guardate come sei… me pari tu’ zio!”
Due lustri di bocconi amari sono veramente tanti, allevare e far crescere generazioni di bambini, ragazzi e uomini, senza mai fargli assaporare il gusto della vittoria, deve essere devastante.
In tutto questo tempo e da quel 24 maggio 2008, Francesco ha smesso di giocare e guardare dal campo gli altri capitani alzargli in faccia trofei, ora lo fa in giacca e cravatta dalla tribuna.
Doni ha smesso di parare, Taddei e Perrotta hanno smesso di correre, Vucinic ha cambiato più squadre che mutande,
Panucci si è messo a fare prima l’opinionista sportivo e poi l’allenatore con scarsi risultati, Mexes non ha più smesso di piangere e farsi i colpi di sole, Spalletti è passato da essere considerato il “Vate di Certaldo” a quel brutto water ingrato che ha fatto smettere di giocare Francesco per poi scappare all’Inter con il “mago del calciomercato” Walter Sabatini, trasformatosi poi anche lui nel “peggio sola” Laziale in circolazione. Al suo posto è arrivato direttamente dalla Spagna un altro grande “mago del calciomercato” che in poco tempo ha venduto tutti i giocatori migliori, ha dato appuntamento per i festeggiamenti di fine anno al Circo Massimo e promesso di mettersi personalmente in porta in caso di cessione del forte numero uno brasiliano Allison che attualmente difende i pali del tanto odiato Liverpool.
In 10 anni è successo tutto e il contrario di tutto, sono cambiati Papi e governi, sono cambiate abitudini nel vivere quotidiano, i libri cartacei sono stati in parte sostituiti da quelli elettronici.
Claudio Amendola è diventato nonno nei Cesaroni, ha smesso di tifare Milan e da qualche anno si è dato alle scommesse on line. Antonello Venditti si è dimesso da tifoso, poi ci ha ripensato, poi ha ricambiato idea e alla fine prigioniero di questi continui cambiamenti si è scordato pure le parole del suo inno.
Attrici di serie b, politici con sei elettori, chef unti e bisunti e cabarettisti tristi e decaduti, hanno parlato, straparlato e poi sono spariti dai radar.
In questi ultimi dieci anni è successo tutto ed il contrario di tutto: sono arrivati gli Americani, ma questa volta non hanno regalato cioccolata e sigarette, ma tante e tante promesse non mantenute. Sono stati presentati 7 modellini di stadio differenti, apposte 71 prime pietre per la costruzione della più grande opera mai concepita nella Capitale, hanno indagato e arrestato chi doveva realizzarla, si sono fatti bagni in piscina e nelle fontane senza nessun motivo valido.
In questi ultimi dieci anni si è visto vincere principalmente la Juventus e poi solo Inter, Lazio, Milan e Napoli… si è vissuto un Pazzini in versione Barbas, si sono spostate chiese da una parte all’altra del paese e tra un trasloco e l’altro si sono viste in Europa ben 7 reti, 6 reti, 5 reti tutte nella stessa porta.
In quest’ultimo decennio si è giocata la partita più importante della storia di Roma e in ogni angolo del mondo sanno bene il giorno in cui si è disputata, il minuto in cui si è decisa, e chi l’ha vinta…
Dieci anni di rivincite mai vinte, di “vinceeeremo il Tricolor” estivi, di appuntamenti e festeggiamenti sempre rinviati, di proclami trionfalistici anticipati, di “recorde” immaginari e vittorie morali inventate.
In questi ultimi dieci anni il lavoro più duro lo hanno dovuto sostenere gli editori, i giornalisti, i redattori e tutti quei comunicatori che ogni santo giorno, hanno provato a far credere che la realtà non fosse amara e preoccupante come è in verità. Tutte queste figure che giorno e notte lavorano per cospargere cerone sulle cicatrici ed i sfregi, sapienti “truccatori” che mistificano un’immagine realistica complicata da “vendere”.
Il tempo è spesso puntuale nel farci capire molte cose in ritardo…”
In questi ultimi dieci anni per noi ci sono stati ben 4 trofei, un 26 maggio e tante tante altre emozioni senza tempo…
Buon 10 years challenge a TUTTI!!!
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!