di Danilo GALDINO (foto © Antonio FRAIOLI)

In spagnolo aspettare si dice “esperar”, perché in fondo aspettare è anche sperare… sperare in qualcosa di buono, sperare in qualcosa che faccia vibrare forte il cuore, sperare senza mai disperare.
Nessuno ha mai quantificato quanto tempo della nostra vita passiamo aspettando qualcosa o qualcuno. La nostra esistenza si basa sull’attesa: dati alla mano trascorriamo gran parte della nostra vita quotidiana ad aspettare. Ad esempio, per chi vive a Roma un terzo della propria esistenza si trascorre in macchina nel traffico; circa cinque giorni all’anno si passano aspettando che il pc o lo smartphone carichi la pagina del sito che desideriamo visualizzare, troppo spesso si consuma e spreca tempo prezioso inutilmente.
Esperar e aspettar… aspettar e sperar…
La vittoria di misura di ieri sera contro i rumeni del Cluj ha riacceso in molti la fiammella della speranza di strappare una qualificazione quasi impossibile. Sicuramente le probabilità di riuscita per questa disperata impresa sono bassissime. Il nostro destino non passa esclusivamente per i nostri piedi, ma per una serie di fattori e incastri legati al Celtic Glasgow, già ampiamente qualificato con 13 punti conquistati.
Per quel che riguarda il capitolo Europa bisogna aspettare e sperare, ma le scelte tecniche di ieri e l’impiego o meno di alcuni titolarissimi, hanno certificato che la partita da vincere assolutamente è quella che arriverà tra 53 ore.
Attesa, attesa, attesa che si vive in queste ore, attesa snervante per chi vorrebbe andare allo stadio un giorno sì è un giorno no, ma fortunatamente nel breve giro di nove giorni, respireremo aria di casa per ben tre volte consecutivamente. Una scorpacciata di Lazio nostra iniziata ieri nel giusto modo, che proseguirà contro l’Udinese e si concluderà con la corazzata Juventus.
Esperar e aspettar… aspettar ed esperar…
Affidandoci a quel Mister Laziale e al suo staff che da quattro stagioni hanno costruito e poi plasmato un gran gruppo, che ci ha regalato trofei, tante soddisfazioni e un mare di emozioni.
Esperar e aspettar… aspettar e sperar… cercando di non farci travolgere e influenzare dai cattivi pensieri e dalle parole nocive e depotenzianti che leggiamo continuamente sui giornali, i siti ed i social network, che poi sono le stesse parole che ascoltiamo nelle varie radio che si dedicano dalla mattina alla sera alle vicende biancocelesti.
Domenica sarà importante farsi trovare tutti pronti, l’unico pensiero che in queste ore dovrebbe essere presente nella testa di tutti, è di non scordare a casa il documento d’identità, la sciarpa ed il biglietto d’ingresso per essere presente al fianco dei nostri ragazzi.
Esperar e aspettar… aspettar ed esperar…
che sia un’altra domenica da ricordare come quella vissuta con il Torino o il Lecce. Una giornata vittoriosa, ricca di goal ed esultanze, di abbracci e sorrisi, stracolma d’amore biancoceleste.
Ieri sera Luis Alberto ha deliziato gli occhi di tutti noi con una serie di giocate d’alta scuola, colpi da “Mago” come solo lui sa fare con naturalezza e disinvoltura disarmante. Lo spagnolo è la luce di questa Banda Inzaghi e se gira lui, non esiste avversario in grado di fermarci. Le sue imbucate in profondità ed i suoi assist con i giri del pallone contati, sono miele per i nostri attaccanti. I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a troppe interpretazioni: lui è il Re degli assist in Italia e in Europa.
Esperar e aspettar… aspettar ed esperar…
Esperar che questi ragazzi continuino a farsi trovare pronti in ogni occasione come stanno facendo da più di un mese.
Aspettar ancora poche ore e poi finalmente torneremo a casa nostra, insieme a tanti figli del nostro stesso sentimento, insieme alla nostra Banda Inzaghi, insieme a chi si ama incondizionatamente.
Dovrebbe essere tutto molto semplice da capire, tutto molto semplice da spiegare, tutto molto semplice da vivere…
Oggi più di ieri, Avanti Lazio… Avanti Laziali!

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