Mario Sconcerti è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:

Nella Lazio è cambiato moltissimo, basti pensare che l’Inter ha chiuso un gap che con la Juve esisteva da almeno 9 anni. Le 2 vittorie contro la Juventus per la Lazio dicono che non c’è nessun segno per il quale i biancocelesti possono pensarsi inferiori ai bianconeri. Molte cose stanno cambiando, il Napoli è uscito dal gruppo di testa e l’Atalanta ha pagato l’infortunio di un elemento fondamentale come Zapata. Dopo 10 anni si è tornati finalmente ad avere un campionato aperto.

Di Simone Inzaghi ho la massima stima ma non da ora, sotto questo aspetto ho sempre avuto le idee chiare. Io credo che la Lazio si sia spesso auto-frenata puntando al quarto posto, pensando che basti la quarta piazza ci si è auto-limitati. Se avesse più pensato di vincere il campionato magari non lo avrebbe vinto ma sarebbe entrata più facilmente al Champions, puntare al quarto posto come obiettivo massimo è il modo migliore per arrivare quinti o sesti.

Credo che una squadra sia consapevole della propria crescita e il gruppo sappia quando può chiedere di più a sé stesso. La maturazione definitiva di un giocatore come Correa, ma anche Luis Alberto o Milinkovic, ha fatto capire alla Lazio che il compimento della squadra era adesso e non c’era da aspettare di più, tanto che sbagliare qualche risultato come quello di Ferrara aveva lasciato grande delusione. La Lazio si stava portando da anni il seme della squadra che poi è diventata, questo è un merito di Inzaghi ma anche dei giocatori stessi.

La Lazio è violentemente dentro la corsa per lo Scudetto, potenzialmente a 3 punti dalla testa e capace di battere due volte in 15 giorni la Juve. E’ tutto abbastanza definito, poi i risultati diranno chi conquisterà il titolo come sempre, ma credo che non ci sia più da chiedersi “se” la Lazio può farcela o meno, potenzialmente. La Lazio è una squadra completa, quando hai 3/4 giocatori come quelli che ha Inzaghi davanti, accompagnati dai vari Lazzari, Acerbi e Lulic, capisci che non le manca niente e non ha più nemmeno il limite di avere 11 giocatori contati, domenica ha vinto togliendo sull’1-1 sia Leiva sia Luis Alberto.

La Juventus all’Olimpico aveva fatto un primo tempo bellissimo mentre nel secondo è stata dominata. Ci sono dei contesti in cui forse alcuni grandi giocatori pensano che non sia necessario dare il massimo, perché qualcosa accadrà comunque, mentre la Lazio gioca molto più da squadra. Immobile ha segnato i gol di Ronaldo e Higuain insieme, per dire, sono cose che non possono non indurre la Lazio all’ottimismo, per quanto permeato di realismo. La Juventus ha bucato quasi completamente il mercato, con Rabiot e Ramsey che devono praticamente ancora cominciare: abbiamo equivocato la qualità dei suoi attaccanti per la qualità dell’intera squadra, l’incertezza a livello difensivo tra de Ligt e Demiral è emblematico. Ci sono molti disagi che tardano ad andarsene in una squadra che, sia chiaro, resta eccezionale ma è molto più avvicinabile di quanto fosse in passato.

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