Ciro Immobile leggermente dietro Messi, Ronaldo e Lewandowski. Il New York Times esalta l’attaccante della Lazio e della nazionale di Roberto Mancini nonostante in Europa si parli poco di lui rispetto ai suoi colleghi. Il quotidiano a stelle e strisce elenca i numeri delle ultime cinque stagioni dello scugnizzo biancoceleste con ben 123 gol in 177 presenze nella sola serie A, con tanto di scarpa d’oro nella stagione 2019/2020.
Il NY Times, infatti, non si spiega come mai Immobile sia così sottovalutato da giornalisti e addetti ai lavori, citando anche un’intervista a Roberto Mancini prima di Euro2020 in cui si chiedeva al ct azzurro se la sua squadra potesse sperare di fare bene nel torneo quando mancava un attaccante di prim’ordine. Così come ricorda il suo passaggio dal Dortmund al Siviglia nel 2015, visto come un incredibile abbaglio dell’ex dirigente della Roma Monchi, tornato a ricoprire il ruolo di ds del club andaluso dopo l’avventura in giallorosso. “Ci sono due ragioni per cui i trasferimenti vanno male – le parole di Monchi al quotidiano -. Uno è che il giocatore non trova la fiducia di cui ha bisogno nel suo nuovo club, o in un nuovo campionato. Questo è particolarmente importante per gli attaccanti. E la seconda è che lo stile di gioco della squadra non gli si addice. Penso che entrambi si applicassero a Ciro”. Per lui era solo una di quelle cose. Sa che, a volte, gli accordi non funzionano. Lui e il Siviglia sono andati avanti.
Anche al Dortmund non fu un periodo felice. Era arrivato per sostituire Robert Lewandowski, ma anche in Germania, prima ancora che in Spagna, l’avventura fuori dall’Italia di Ciro fu un fiasco. Nel 2020, ricorda il NY Times, quando Immobile vinse la scarpa d’oro fu “una sorta di vendetta”. Non contro qualcuno in particolare, ma semplicemente contro chi non aveva creduto in lui tra Dortmund e Siviglia. Ora l’Europeo potrebbe rappresentare il suo palcoscenico più grande e lo stesso attaccante della Lazio ai gol preferisce il trionfo finale. In fondo non conta chi segna, l’importante è farlo per proseguire quel sogno, chiamato Europeo.
(fonte: repubblica.it)