di Giorgio BICOCCHI

“Tu a che ora parti pe’ Como? Vabbè, se vedemo fuori al “Sinigaglia” se non ce incontramo sur treno…”. E’ un piccolo gioiello la Lazio di Baroni. Che vince, corre, soffre un po’ nella ripresa ma poi svetta nel finale. Un gruppo in cui tutti danno ogni stilla di energia. Aiutando e aiutandosi…E allora l’entusiasmo, contagioso, torna. E sarà spina nel fianco per qualunque avversario. Da qui alla fine…

Primo tempo

– Il Genoa calcia tre angoli di fila. Pare un messaggio del tipo: “pensavate che venivano qui a fare solo catenaccio?”

– Poi parte Tavares: poderosa progressione e bolide che si alza appena sopra la traversa;

– “Questo me ricorda Briegel”, sentenzia un tifoso della Monte Mario rammentando il tedesco-volante del Verona tricolore;

– E’ una partitaccia. Per fortuna che – dopo una iniziativa di Tavares – Noslin si inventi un gol bello e importante. Si divincola in un fazzoletto e piazza un tiro incrociato. Gran gol;

– Il Genoa, chiederete? Non ha reazione. Continua a giocare come se niente fosse accaduto. Chiaro che vorrebbe portare la partita sullo 0 a 1 fino al cuore della ripresa per poi eventualmente dare tutto per riprenderla..;

– Noslin si fa ammonire sotto la Tevere e perde un po’ di fiducia;

– “Aho, ma gli attaccanti nostri ce stanno?”, chiede un amico. Partita complessa, in effetti, per il Taty e per Dia;

– Castellanos, in verità, ci proverà di testa ma in modo blando. Poi altro tiro (largo) di Tavares. Ma e’ una Lazio meno spumeggiante delle altre volte…;

– Isaksen perde spesso l’attimo fuggente. “Stamo a gioca’ senza Lazzari e Zaccagni”, chiosa un amico. In effetti uno come Lazzari – con le sue progressioni – mica ci avrebbe nociuto… Marusic e Isaksen sembrano scolastici in azioni e idee;

– La frazione si chiude così: nessuna parata per Provedel e Leali. Gara sbloccata da una prodezza individuale. La speranza è di riuscire a segnare presto il secondo gol…

Secondo tempo

– Il Genoa inizia impensierendoci. Provedel si distende su un tiro di Norton-Cuffy (che non è una marca inglese di the). Poi ci prova Thorsby. E noi? Aspettiamo…

– Ci schieriamo sulla nostra trequarti, attendendo il pertugio giusto;

– “Aho, sta partita me ricorda quella col Twente: tocca chiuderla!”. Già ma non è facile…;

– Eppure ci prova Isaksen, poi Taty, poi ancora Tavares. Ma non c’è la giusta lucidità;

– Poi arriva la doppia svolta: Baroni cambia la Lazio. Butta dentro Pedro e Vecino, due assegni circolari. Che non smentiranno la loro fama…;

– Il Genoa aspetterà forse gli ultimi minuti per spingersi a pieno organico nella nostra metà campo;

– Poi ricominciamo a spingere, a trovare spazi. Delizioso assist di Pedro per Tchaouna ma il primo gol del francese non arriva;

– Ma il Genoa ormai è alle corde. Ancora Pedro dopo una respinta corta di Leali. Poi il tris di Vecino su assist al bacio di treno-Tavares;

– Tre punti, nessun gol subito, classifica e prospettive che si fanno interessanti. Ci vediamo in riva al Lago di Como. Sperando che Halloween sia biancoceleste…

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