di Fabio BELLI (foto © Antonio FRAIOLI) “Conosci il significato della parola “Nemesi”? La giusta e logica imposizione di un castigo terribile che si manifesta attraverso l’opera di un agente adeguato, personificato nella fattispecie da un terribile figlio di pu***na… me!” Chi ha visto The Snatch non ha bisogno di delucidazioni sul personaggio di Testarossa,
di Fabio BELLI (foto © Antonio FRAIOLI) La Coppa Italia regala sempre emozioni alla Lazio, anche in serate apparentemente tranquille. La partita col Parma non passerà agli annali per intensità e bel gioco, ma gli spunti sono tanti, dal ritorno attesissimo del capitano Senad Lulic alla capocciata finale di Vedat Muriqi, due pali e una
di Fabio BELLI Un crescendo rossiniano nella terra di Verdi: la Lazio sembra prigioniera dei soliti problemi nel primo tempo e invece diverte e fa divertire nel secondo, tutti tranne naturalmente il Parma che D’Aversa ha trasformato nell’atteggiamento ma che non ha potuto ancora correggere su alcune lacune. La qualità fa la differenza, le giocate
Di Fabio BELLI Non ce ne voglia Diodato, ma la settimana sanremese della Lazio è tutto un fiorire di grandi successi: quello per eccellenza, di Modugniana memoria, proietta la Lazio dove nessuno osa pronunciare un nome: 4000 laziali al “Tardini” hanno invertito il fattore campo, Caicedo ha messo il sigillo sul l’ennesimo colpaccio che porta
di Fabio BELLI Simone Inzaghi torna all’antico. Contro il Parma tutti i nuovi acquisti dovrebbero finire in panchina, compreso Manuel Lazzari che, sempre impiegato finora, rifiaterà in vista dell’Inter da affrontare mercoledì sera. Probabile il rilancio di Marusic, che sarebbe all’esordio stagionale da titolare (e al ritorno in campo dopo l’apparizione in casa della Samp).
di Fabio BELLI Simone Inzaghi aveva chiesto più gol che complimenti stavolta, sono arrivati sia gli uni sia gli altri, in abbondanza. Niente pali né Terracciano sulla strada delle raffinate trame di gioco della Lazio, stavolta anche senza Immobile è tornata la Lazio capace di segnare gol a raffica e chiudere le pratiche in un
di Fabio BELLI Se io posso cambiare, tutto il mondo può cambiare, diceva un pugile un po’ suonato nel classico momento di lucidità: Inzaghi se lo ricorda e cambia anche lui al momento giusto, trovando l’oro da una panchina che fino a massimo due stagioni fa era una miniera di stagno. Berisha e Correa, due