La questione stipendi si sta trasformando in un vero e proprio braccio di ferro fra i calciatori e club. Gli atleti hanno replicato alla volontà dei club di non versare 2 mesi di stipendio (4 se il campionato non ripartirà), rispondendo che rinunceranno al 25% di una mensilità. Molti sono disposti a rinunciare a tutto
“È una proposta vergognosa e irricevibile”. L’Assocalciatori, presieduta da Damiano Tommasi, boccia senza mezzi termini la linea guida della Lega Serie A sul taglio agli stipendi e il vicepresidente, Umberto Calcagno spiega: “È chiara l’indicazione che si vuol far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi. L’unica parte rilevante del comunicato della Lega
L’assemblea della Lega Serie A approva all’unanimità le linee guida sul taglio dei compensi a calciatori, allenatori e tesserati. La formula elaborata da Dal Pino e De Siervo ha compattato i club (esclusa la Juventus che ha un accordo interno) come di rado accade su temi così economicamente rilevanti. L’intervento prevede una riduzione di un
Renato Miele, ex calciatore della Lazio e ora avvocato, è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli: “Non mi piace l’atteggiamento del calcio nella situazione attuale. In un momento in cui servirebbe estrema solidarietà alcuni esponenti vogliono mettere in evidenza la questione del proseguimento del campionato, che in
Guglielmo Stendardo, ex difensore della Lazio e oggi avvocato, è intervenuto nella trasmissione radiofonica Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli: “Siamo ovviamente tutti in attesa degli sviluppi della situazione legata al coronavirus che non ha colpito solamente il nostro Paese. Ma il campionato italiano è auspicabile possa riprendere, innanzitutto per salvare